Storie di agricoltori
Maurizio Iurisci
AgricoltoreIL GRANO DI MAURIZIO IURISCI: IL RIGORE DELL’ECCELLENZA
Santa Maria Imbaro è un piccolo centro nel cuore dell’Abruzzo, in provincia di Chieti. Il verde qui si confonde con l’orizzonte, è un verde particolare, unico. Maurizio Iurisci in quel verde c’è nato e cresciuto e come lui suo figlio, che ha imparato sin da piccolo l’odore della fatica e l’amore per quel colore. Non solo per quello, però. Perché Maurizio è un pioniere, è stato tra i primi a credere nella produzione di grano di qualità, è stato il primo a credere che anche lì, tra quelle valli, ci fosse posto per il mare giallo.
Il grano non è la coltura tramandata dalla storia della mia famiglia, che produceva prevalentemente olive e barbabietole.
L'ho introdotta io alternandola alle barbabietole da zucchero, e mio figlio insieme a me ha imparato a coltivarlo e ad averne cura. Nel nostro territorio non è una coltura tipica, ma io c’ho creduto.
Maurizio parla del suo grano come di un figlio, che va accompagnato dalla nascita con cura e rigore:
Il grano è una coltura che richiede cura: va seguito dalla semina alla trebbiatura, non va abbandonato dopo la semina. Il modello tradizionale prevede la semina e la raccolta. Ma così non esce un grano di buona qualità: va seguito, vanno fatti gli interventi quando è richiesto, solo così si ottiene un ottimo risultato.
La foglia a bandiera va mantenuta in ottima salute; è lei la responsabile del nutrimento e della qualità del grano, dobbiamo fare di tutto per mantenerla sana, verde, rigogliosa.
Quello stesso rigore lo ha trasmesso al suo primo figlio che ci racconta di un amore senza tempo e di un padre vero, guida saggia e severa:
Mi occupo dell'aratura, della preparazione del letto di semina. Non ricordo quando ho iniziato, l'ho sempre seguito, ho sempre lavorato insieme a lui, sono sempre stato al suo fianco. Mio padre a volte è esigente, ma è giusto così, sono giovane, deve insegnarmi...
Maurizio è orgoglioso dei suoi figli e non lo nasconde, tutt’altro:
Lavorare con i propri figli è una sfida. Può capitare che non c'è intesa, che non si condivide la stessa passione e gli stessi interessi. Con mio figlio è stata subito intesa, ci siamo capiti da subito.
E lo stesso vale per il secondo, che ha solo 16 anni: appena torna da scuola si mette subito a lavorare con me. Io ho iniziato a lavorare a 14 anni, questo è un mestiere che consiglio a tutti i giovani. È un lavoro bellissimo che però esige pazienza e cautela.
Devi ragionarci anche su. Devi appuntarti tutto quello che hai fatto negli anni passati e andare a riguardare la documentazione, mai essere superficiali: a partire dalla coltura, ai tipi di concimazione, ai tipi di diserbi e trattamenti.
Maurizio è un esempio e non solo per i suoi figli:
Non solo applichiamo le buone regole di coltivazione nei nostri campi, ma diamo anche esempi ai nostri vicini, diamo consigli, insegniamo a coltivare a regola d'arte e la coltivazione di grano si è allargata ad altri campi non di nostra proprietà. Lavoriamo anche per conto terzi, ma è la stessa cosa, ci mettiamo lo stesso impegno, la stessa passione e la stessa responsabilità.
Il segreto è nella rotazione: barbabietola, mais, foraggio si alternano al grano.
La barbabietola è impegnativa: due semine (ottobre e marzo) più irrigazioni, diserbo, concimazioni. Ha bisogno costantemente di acqua, anche quando siamo impegnati con la mietitura gli operai si occupano dell'irrigazione.
Ma per cogliere fino in fondo il valore di quel che Maurizio fa, del suo lavoro, ci viene in soccorso Emilio Romagnoli, dottore agronomo in Syngenta e tecnico di zona:
Tra i miei compiti c'è quello di seguire le aziende, come quella di Maurizio, per portare a casa il risultato. Il mio ruolo è di assisterlo su richiesta, qualora abbia delle problematiche che non riesce a seguire da solo e di monitorare anche il percorso agronomico fino ad ottenere il prodotto finale con le caratteristiche richieste dalla filiera, in questo caso un'ottima qualità di grano con una percentuale di proteine non inferiore al 14,5%. Sono in contatto con Maurizio almeno una volta a settimana e siamo in costante aggiornamento.
Già, questo è il senso più profondo del Patto Armando: la ricerca incessante ed ostinata dell’eccellenza, il primato della qualità unito alla quantità. Grano Armando è fatto della fatica di gente come Maurizio:
Il protocollo è impegnativo per l'agricoltore. Non basta ottenere un grano con determinate caratteristiche, ma è necessario fare in modo che la soddisfazione sia di tutti gli attori che partecipano alla filiera: non solo dell'agricoltore ma anche dello stoccatore che deve avere una materia prima sana, e non ultimo del pastificio che ci siano dei buoni livelli di proteine e di glutine, necessari a produrre una pasta di alta qualità.
Il prezzo minimo garantito è una base da cui partire, se il mercato aumenta il valore, viene riconosciuto un aumento. Secondo la modalità tradizionale di coltivazione del grano la produzione per quantità permette di rientrare delle spese, a discapito della qualità. In questo contesto di filiera cambia l'ottica: parti da una base, a patto che tu faccia un grano di un certo tipo. Successivamente non perdi il treno di andamenti di mercato che potrebbero essere più favorevoli, perché è previsto nel contratto stesso un adeguamento. Però parti da un minimo e con quel minimo sei già in grado di coprire le spese.
Cerco sempre di fare le cose al meglio possibile, con attenzione, essere sempre consapevoli di quello che si fa perché il risultato di questo sforzo lo ritroveremo tutto nel raccolto.
Il dottore Romagnoli non può far altro che confermare:
Maurizio è una di quelle persone con cui, a prescindere dalla componente lavorativa, si instaura un rapporto umano. L'ho conosciuto non da tantissimo ma siamo entrati subito in sintonia. Non ci facciamo scrupolo a dirci le cose, com'è giusto che sia nei rapporti migliori. La volontà, l'applicazione, la costanza che mette nel suo lavoro sono qualità importanti che lo fanno apprezzare come persona.
Ma la sintesi perfetta, a fine giornata, ce la dà proprio Maurizio:
La pasta è come una casa: si deve partire bene dalle fondamenta.
Un nuovo modello di sviluppo con il cuore antico: valori contadini e cooperazione. La migliore pasta nasce da legami forti con gli agricoltori che aderiscono al PATTO CON ARMANDO, si alimenta di azioni di valore perché è fatta senza mai dimenticare il valore del lavoro, la qualità delle materie prime e la salvaguardia dell’ambiente. Perché ad accordi da firmare ARMANDO preferisce Patti da stringere.
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